Emptyset (UK)

21/03/2015
Recur

EMPTYSET inner spaces

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Il progetto Emptyset nasce a Bristol nel 2005 dall’incontro tra il produttore statunitense James Ginzburg e il curatore inglese d’arte contemporanea Paul Purgas. Ginzburg gestisce il Multiverse, complesso studio di registrazione dove sorgono importanti etichette discografiche della scena elettronica tra cui la Tectonic di Pinch e la Subtext, che pubblica diversi lavori degli Emptyset. Purgas, invece, vanta un background nella scena techno e un percorso curatoriale nel campo dell’arte e della sound art, come per gli eventi di musica elettronica sperimentale siglati We Can Elude Control.

Nel 2007 esce il loro EP d’esordio, Acuphase, seguito l’anno successivo da Isokon. I primi singoli, tuttavia, sono influenzati dalla minimal techno.

Bisogna aspettare l’album di debutto omonimo, nel 2009, per riconoscere il concept degli Emptyset. Il disco esplora il suono delle onde sinusoidali, riprocessate da compressori, equalizzatori e amplificatori, fino a generare profonde sonorità di basso.

Due anni dopo, nel 2011, gli Emptyset pubblicano il loro secondo album, Demiurge. Con un sound più rifinito, l’album spinge il duo a sperimentare, catturando l’orecchio del produttore Chris Liebing che ne pubblica il singolo Altogether Lost, anche in una seconda versione (Avichi EP).

Il terzo album, Medium, viene registrato nel 2012 in un misterioso e incompiuto edificio gotico vittoriano nel Gloucestershire in Inghilterra, ed è uno studio narrativo sulle architetture del suono e degli spazi. Il 2012 di Ginzburg e Purgas, prima degli album Recur e Material del 2013, si chiude con l’uscita del mini album Collapsed per la Raster-Noton e con una registrazione dal vivo presso l’Università di Westminster Ambika P3, uno spazio di 14.000 metri quadrati disposto su tre piani. Lo sfruttamento delle capacità acustiche degli spazi in cui si esibiscono è una caratteristica essenziale del lavoro degli Emptyset, che hanno sfruttato le interferenze elettromagnetiche nell’atmosfera, sonorizzato miniere, centrali nucleari abbandonate e musei, realizzando, tra le altre, installazioni per la Tate Britain e l’Architecture Foundation a Londra, la Kunsthalle a Zurigo e il CTM/transmediale a Berlino.