Edward Graham Lewis (UK)

04/02/2019
Let’s Panic Later Again

LEWIS Edward Graham inner spaces

 

La carriera di Edvard Graham Lewis attraversa più di trent’anni di storia della musica inglese. Dai suoi esordi con i Wire, leggendaria band della scena post-punk, fino alle collaborazioni con i colleghi Bruce Gilbert e ai progetti da solista, è stato responsabile di lavori estremamente innovativi e influenti. Durante lo iato dei Wire dal 1980 al 1986, Lewis e Bruce Gilbert hanno continuato la loro collaborazione sotto il nome di Dome, sperimentando ai confini del noise elettronico e dell’ambient/drone, pubblicando album con etichette di riferimento come 4AD e Mute.

L’opera solista di Lewis nasce nel 1986 sotto lo pseudonimo He Said, il cui primo album, “Hail!”, include contributi di Gilbert, John Fryer, Brian Eno, Angela Conway e altri. Con il trasferimento in Svezia e il passaggio all’etichetta MNW Zone, Lewis ha ribattezzato il suo progetto solista come H.A.L.Ö., dando l’avvio a un’altra serie di fortunate collaborazioni con il progetto ambient/industrial svedese Omala (He Said Omala) e con Andreas Karperyd (metà di Omala) sotto il nome di Hox, e ancora con Carl Michael von Hausswolf e Jean-Louis Huhta sotto il nome di Oscid.

Dopo un lungo allontanamento dalla scena, nel 2014 Lewis pubblica un dittico col suo nome di battesimo per la prestigiosa label Editions Mego di Peter Rehberg: “All Over”, situato al confine tra narrativa e canzone, evoca le traiettorie sperimentali dei Wire con un melange unico e disorientante di punk, industrial, techno e pop; “All Under” raccoglie invece musiche per film, installazioni sonore e un breve racconto autografa, opere che interpretano lo stesso effetto disincarnato del materiale visivo che accompagnano, lasciando che i loro mondi sonori sospesi e inquietanti penetrino nel subconscio degli ascoltatori.

È del 2017, invece, l’esordio del gruppo sperimentale UUUU, formato da Lewis con Thighpaulsandra (Coil), Matthew Simms (Wire) e Valentina Magaletti (Tomaga): una potente fonte di esplorazione sonora collettiva, feroce e completamente libera da schemi, una combo che abbraccia la materia sonora come strumento di una fantasia illimitata.