TERRY RILEY / MADJID KHALADJ

INNER_SPACES AUTUNNALE 2025 - ITINERARI INSOLITI

Lunedì, 13 Ottobre

h.20.30 Auditorium San Fedele

CONCERTO

TERRY RILEY
A Rainbow in Curved Air,  SYNTAX ENSEMBLE

MADJID KHALADJ
Solo percussioni di musica persiana

 

in collaborazione con Syntax Ensemble e Institut français Milano

La serata del 13 ottobre propone uno dei momenti più suggestivi dell’intera rassegna, accostando due visioni musicali che, pur affondando le radici in tradizioni culturali profondamente diverse, condividono un senso di spiritualità e un approccio esplorativo alla materia sonora.

La prima parte è interamente dedicata a A Rainbow in Curved Air, capolavoro visionario del compositore americano Terry Riley, figura centrale del minimalismo e tra i pionieri di una nuova sensibilità musicale emersa negli anni Sessanta. Composto nel 1967 e pubblicato nel 1969, il brano è considerato un’opera fondativa non solo per la musica contemporanea, ma anche per lo sviluppo di molteplici linguaggi elettronici, psichedelici e ambientali. Caratterizzato da un andamento ciclico, improvvisativo e ipnotico, A Rainbow in Curved Air è un vero e proprio raga immaginario: una meditazione sonora ispirata alla musica classica indiana, in cui pulsazioni, arpeggi e linee melodiche si intrecciano in un flusso continuo, capace di evocare paesaggi mentali e stati di coscienza espansi.

Per questa occasione speciale, l’opera viene presentata in una inedita versione da camera per otto esecutori – violino, violoncello, voce, pianoforte, sintetizzatori, percussioni, clarinetto e flauto – realizzata dal Syntax Ensemble e autorizzata personalmente da Terry Riley. Si tratta di una rara opportunità di ascoltare questa composizione iconica in una veste nuova, trasparente e insieme vibrante, che ne conserva lo spirito originario e ne valorizza le potenzialità timbriche attraverso l’interazione tra strumenti acustici ed elettronici.

A seguire, il maestro franco-iraniano Madjid Khaladj, uno dei massimi interpreti viventi della tradizione musicale persiana, offrirà un solo di percussioni che affonda le sue radici nella pratica antichissima dei tamburi a calice come il tombak e il daf. Khaladj ha dedicato la sua vita allo studio e alla trasmissione della musica classica dell’antica Persia, integrando nella sua ricerca elementi di spiritualità sufi e una straordinaria libertà espressiva. Il suo stile, raffinato e interiorizzato, è un invito all’ascolto profondo: la percussione diventa strumento narrativo, rituale, capace di evocare atmosfere primordiali e stati di trance attraverso il gesto minimo e la vibrazione del suono.

Questa doppia proposta, che intreccia le risonanze di un raga californiano immaginato da un compositore occidentale con le geometrie pulsanti di una tradizione musicale millenaria, rappresenta uno degli itinerari più originali e simbolici del ciclo Itinerari insoliti. Una serata che attraversa geografie ricostruite e reali, alla ricerca di un punto d’incontro tra spiritualità, suono e visione.