THOMAS ANKERSMIT / FELICIA ATKINSON
INNER_SPACES PRIMAVERA 2023 - ECHI DI SPERANZA


Lunedì 15 Maggio
h.21 Auditorium San Fedele
CONCERTO
THOMAS ANKERSMIT
Live set con Sintetizzatore Serge Modular
FELICIA ATKINSON
Live set con pianoforte, Fender Rhodes, voce e live electronics
Conclude la rassegna primaverile di INNER_SPACES una serata con due musicisti della Shelter Press, una casa editoriale indipendente, nata nel 2007 con lo scopo di pubblicare libri d’arte, testi letterari e dischi di musica elettronica sperimentale.
Nella prima parte Thomas Ankersmit, con un progetto dedicato ai cinquant’anni del sintetizzatore modulare Serge, da due decenni lo strumento principale della carriera del musicista olandese. La sua musica, pubblicata dalle etichette Shelter Press, PAN e Touch, combina dettagli sonori intricati e cruda potenza elettrica, offrendo un’esperienza del suono estremamente fisica e articolata nello spazio. Fenomeni acustici come gli infrasuoni e le emissioni otoacustiche (suoni che provengono dall’interno della testa, generati dalle orecchie stesse) occupano un ruolo di primo piano nella sua pratica.
Ben diversa è la prospettiva di Félicia Atkinson, un’artista multidisciplinare tra ll mondo dei suoni e le installazioni visive, cofondatrice dell’etichetta Shelter Press. Pioniere di una nuova forma espressiva nella musica elettronica di genere stratificato che riunisce tastiere elettroniche (piano Fender Rhodes), strumenti acustici (pianoforte), mezzi digitali, la voce, la poesia, sussurri, ciuffi di rumore atmosferico in un flusso che reinventa la percezione quotidiana. Nei suoi lavori vengono abbozzate le coordinate di un mondo abitato da voci stratificate in racconti a vari livelli di storie astratte che alternativamente distendono e piegano il tempo e lo spazio, di cui l’artista può essere narratore senza necessariamente essere protagonista. Gran parte della musica di Félicia Atkinson ruota attorno a passaggi lenti e deliberati di testo parlato registrati a distanza estremamente ravvicinata, dove il tono della sua voce è colto in uno stato tra urgenza e distacco. Curiosamente, all’ascolto della musica dell’artista francese non si è disorientati, anzi, si percepiscono dei lineamenti familiari, tuttavia ricomposti in modo nuovo, il flusso lento e inesorabile costituisce un continuum che lascia all’ascoltatore un appoggio sicuro per seguire il lungo itinerario di ascolto che alla fine lascia un sapore di riconciliazione. Forse è in questo senso che va interpretata una convinzione della musicista riassunta in questa frase lapidare: “la musica riguarda il mistero e la riconciliazione”.