NICOLÁS JAAR / ARS DISCANTICA
INNER_SPACES AUTUNNALE 2025 - ITINERARI INSOLITI
La serata speciale nella Chiesa di San Fedele sulla tematica delle beatitudini, con il ritorno di Nicolás Jaar, comporta un’ulteriore esplorazione del musicista cileno nell’ambito dell’arte sacra. Sarà accompagnato da Beatrice Palumbo (voce), NN (pianoforte e clavicembalo), Firas Harb (tromba) e Milena Punzi (violoncello).
Introdurrà la rappresentazione il Duo Ars Discantica, con otto brevi composizioni in successione riprendendo le otto beatitudini, ognuna caratterizzata da un colore timbrico-armonico particolare. Vengono utilizzate citazioni di brani corali di F. Liszt, A. Bruckner, O. Messiaen.
Segue μακάριοι di Jaar, in quattro atti, preceduti da un prologo, con il testo greco delle beatitudini, all’inizio del discorso sulla montagna di Gesù, nel Vangelo di Matteo. “Le Beatitudini rappresentano dei paradossi: i criteri mondani vengono capovolti non appena la realtà è guardata nella giusta prospettiva, ovvero dal punto di vista della scala dei valori di Dio, che è diversa dalla scala dei valori del mondo. Proprio coloro che secondo criteri mondani vengono considerati poveri e perduti sono i veri fortunati, i benedetti, e possono rallegrarsi e giubilare nonostante tutte le loro sofferenze. Le Beatitudini sono promesse nelle quali risplende la nuova immagine del mondo e dell’uomo che Gesù inaugura, il «rovesciamento dei valori»” (Benedetto XVI).
Va ricordato che la lettura dell’inizio del Discorso sulla montagna di Gesù, dal Vangelo di Matteo, con le ben note otto beatitudini, ha segnato la vita di alcune grandi figure della storia. Il più noto è Mahatma Gandhi. In un discorso rivolto ai cristiani europei, Gandhi affermò: “Sebbene io stesso non sia cristiano, come umile studente della Bibbia, che vi si accosta con fede e riverenza, desidero rispettosamente presentarvi l’essenza del Sermone della Montagna”.
Gandhi sottolineava l’importanza di vivere secondo gli insegnamenti del Sermone, piuttosto che limitarsi a proclamarli. Utilizzava l’analogia della rosa per illustrare questo concetto: “Una rosa non ha bisogno di predicare. Semplicemente diffonde la sua fragranza. La fragranza è il suo sermone”. Inoltre, Gandhi affermava che il Sermone della Montagna era destinato a tutti, non solo ai discepoli di Gesù: “Penso che il Sermone della Montagna non abbia significato se non è di vitale utilità nella vita quotidiana di ognuno”.
In questa prospettiva di centro del Vangelo e di Parola che racchiude il senso più profondo della vita umana, Nicolás Jaar si cimenta in un lungo affresco elettronico in otto parti senza soluzione di continuità.