Valentina Magaletti (I)

22/11/2022 – Linecheck Opening Festival
Live set

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Valentina Magaletti è una batterista-compositrice e polistrumentista con un approccio inventivo alla batteria e alle percussioni. La sua tecnica versatile, che può incorporare qualsiasi strumento e oggetto, dal vibrafono al marimba a microfoni a contatto e oggetti trovati, si traduce in uno stile in continua evoluzione. È a proprio agio in diversi contesti performativi, che può andare dall’uso di oggetti delicati di ceramica fino a un deciso stile percussivo motorik. La sua interpretazione creativa delle percussioni ha avuto come frutti una discografia diversificata e molte collaborazioni. 

Come batterista, Magaletti si muove senza sforzo tra i mondi apparentemente disparati della musica alternativa e mainstream. Ha suonato con artisti come Jandek, Pat Thomas, Deb Googe, Malcolm Mooney, Thurston Moore, Steve Beresford, Steve Shelley, Lafawndah, Mica Levi, Sampha, Kamasi Washington e Nicolas Jaar solo per citarne alcuni. Oltre a collaborare con il gamelan Ensemble Nist-Nah e i batteristi Malcom Catto, Julian Sartorius e Charles Hayward, ha suonato con i sostenitori della scena underground sperimentale come Marlene Ribeiro di Gnod, Graham Lewis di Wire e Thighpaulsandra (Coil). Nel 2017, ha partecipato a The Can Project, sostituendo Jaki Liebezeit, al Barbican Centre di Londra. 

Come compositrice, Valentina Magaletti ha collaborato con Tom Relleen, nel Duo elettronico Tomaga acclamato dalla critica; con Al Wootton creando un irresistibile doppiaggio claustrofobico come Holy Tongue; con Pino Montecalvo, sotto lo pseudonimo di Avvitagalli, la compositrice ha realizzato intricati collage sonori; insieme al percussionista João Pais Filipe, come CZN, costruisce mondi ritmici visionari. Forse il suo progetto più accessibile è Vanishing Twin, il trio con Cathy Lucas e Susumu Mukai aka Zongamin, che esplora gli spazi che collegano jazz e psichedelia. Al contrario, Better Corners – la collaborazione remota di Valentina con Matthew Simms (Wire, Memorials) e Sarah Register (Kim Gordon Band) – utilizza una serie di sorgenti sonore come il pianoforte preparato, flauti e modulari per generare paesaggi sonori carichi di droni. Seguendo l’impulso di esplorare territori inesplorati, Magaletti ha collaborato con il duo Raime. 

Come artista solista, Valentina si cimenta spesso nel progetto. Batterie Fragile (unjenesaisquoi, 2022) suonando una batteria in ceramica ideata da Yves Chaudouët. Magaletti utilizza spazzole metalliche, canne di legno e fruste di gomma per far emergere caratteristiche sonore insolite dalla porcellana. Allo stesso modo, Durante lo studio della batteria, la prima esposizione sia agli stili prog che bebop ha generato un appetito per la sperimentazione. Con ogni nuovo progetto, Valentina sviluppa nuove sfumature e cerca nuovi modi per estrarre il suono dal suo strumento caratteristico. Per Magaletti, suonare la batteria è simile a una narrazione che si svolge: storie che evitano il linguaggio parlato a favore di ritmo, pulsazioni e vibrazioni.