NICOLÁS JAAR / FRANÇOIS COUPERIN

INNER_SPACES PRIMAVERA 2024 - SOGLIE IMMERSIVE

Lunedì 11 e Martedì 12 Marzo

h.20.30 Chiesa di San Fedele

HIEREMIAS PROPHETA
Sacra Rappresentazione

INTRODUZIONE Esergo, le due vie
PARS I Vocazione di Geremia
PARS II Infedeltà e apostasia
PARS III Esortazione al ravvedimento e alla pratica della giustizia
PARS IV Profezia: minaccia del Nord
PARS V Persecuzione del profeta
PARS VI Distruzione di Gerusalemme ed esilio
PARS VII Lettera di Geremia agli esiliati

NICOLÁS JAAR

ARS DISCANTICA

LA DIVINA ARMONIA
Beatrice Palumbo, soprano
Cristina Fanelli, soprano
Noelia Reverte Reche, viola da gamba
Lorenzo Ghielmi, organo e direzione musicale

In collaborazione con la Fondazione Carlo Maria Martini

16€/13€ riduzione studenti solo in biglietteria – Via Hoepli 3/B mon – fri 10:00 – 16:00)

Al cuore della rassegna, lo Speciale Inner_Spaces dal titolo Hieremias propheta nella Chiesa di San Fedele, con la partecipazione straordinaria di Nicolás Jaar, in una sacra rappresentazione in sette parti del libro del profeta Geremia.

Geremia, uomo della Parola, profeta solitario della conversione e della speranza
Nell’insieme dei testi dell’Antico Testamento, il libro del profeta Geremia (ca 646-585 a.C.) è uno dei più ricchi in dettagli biografici dell’autore, al punto che una parte della vicenda storica del profeta può essere ricostruita agevolmente. Un percorso che va dalla vocazione di Geremia (cap. 1), chiamato da Dio quando era appena ragazzo a proclamare la sua parola al popolo di Giuda, fino alla distruzione di Gerusalemme (cap. 38) nel 587 a.C. ad opera di Nabucodònosor, re dei Caldei e dell’esilio del popolo di Giuda a Babilonia.
Geremia è il profeta che più di tutti sperimenta la solitudine, il rigetto e la persecuzione perché la Parola di Dio che gli è comandato di annunciare non è ascoltata. I primi cristiani hanno considerato le sofferenze del profeta come prefiguranti la passione di Gesù. Appaiono dei momenti singolari nel libro, le confessioni, in cui Geremia si lamenta finanche di essere nato e di essere stato stabilito profeta. Al tempo stesso, riconosce di non potersi sottrarre dalla Parola di Dio che agisce in lui come un fuoco ardente: Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso… Mi dissi: Non mi ricorderò di lui, non parlerò più in suo nome! Ma sentivo la Parola dentro, come fuoco ardente, serrato nelle ossa: facevo sforzi per contenerla e non potevo (Ger 20,7-9).
Al centro della proclamazione drammatica del profeta vi è la testimonianza che l’alleanza di Dio è trasgredita e spezzata dal popolo di Giuda. Ciò motiva le ripetute e costanti esortazioni, non ascoltate, alla conversione e al ritorno a Dio. Infine si avvera la realizzazione della catastrofe annunciata: la distruzione di Gerusalemme e l’esilio. Ma Geremia fino alla fine è il profeta della speranza, vede il ritorno di Giuda dall’esilio e proclama l’avvento di una nuova alleanza in cui Dio metterà la sua legge nell’intimo del suo popolo, la scriverà sul loro cuore: e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo (Ger 31,33).
Il profeta scrive anche una lettera agli esiliati incoraggiandoli a essere pazienti e a vivere il momento più buio della loro storia, l’esilio. senza chiudersi in se stessi, ma come tempo di purificazione, di maturazione, con l’esortazione di Geremia a convivere nella costruzione del bene comune con i babilonesi: Così parla il Signore: cercate il bene della città dove io vi ho fatti deportare, e pregate il Signore per essa; poiché dal bene di questa dipende il vostro bene (Ger 29,7).
Nel linguaggio poetico del profeta hanno un posto di rilievo gli elementi naturali con le loro sonorità, in particolare l’acqua che scorre. il mio popolo ha abbandonato me, fonte d’acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne screpolate, che non trattengono l’acqua (Ger 2,13).
LA SACRA RAPPRESENTAZIONE MUSICALE
Nella sacra rappresentazione in sette parti del libro di Geremia si alterneranno la lettura dei testi del profeta su fondo di sequenze elettroniche del gruppo Ars Discantica (A. Pileggi e M. Colombo) e Nicolás Jaar, le leçons de ténèbres di François Couperin (1688-1733)eseguite dall’ensemble di musica antica La Divina Armonia e tre contributi di live electronics dell’artista cileno.
Geremia ha vissuto nel momento più drammatico del regno di Giuda, in mezzo alle contese dei due grandi imperi vicini e in concorrenza per assumere il controllo della Palestina, l’Egitto e Babilonia. Inviato da Dio al re e al popolo di Giuda, Geremia per quarant’anni annuncia la necessità della conversione, della pratica della giustizia, dell’abbandono dell’idolatria e del ritorno alla fedeltà all’alleanza di Dio, il suo sposo. Esorta anche a prendere posizione nel contesto politico internazionale: non allearsi con l’Egitto e non ribellarsi contro Babilonia. Il profeta non solo non viene ascoltato, viene pure deriso, umiliato, imprigionato e gettato in una cisterna di fango. Nel 587 avanti Cristo, la capitale del regno di Giuda viene assediata dall’esercito di Nabucodònosor e dopo un anno incendiata e distrutta. Il re Sedecia con la sua famiglia, i nobili e buona parte del popolo di Gerusalemme vengono deportati a Babilonia, i figli di Sedecia sgozzati davanti a lui. Inizia così il momento più oscuro della storia di Israele, il tempo dell’esilio. Ma il profeta annuncia anche la speranza del ritorno in patria, nel libro delle consolazioni, evento che ebbe luogo cinquant’anni dopo, sotto il regno di Ciro il Grande, imperatore di Persia.
La sacra rappresentazione riprende i momenti più salienti del libro di Geremia. Le letture dei testi del profeta, affidate a Davide Maranchelli, verranno contrassegnate ciascuna da una filigrana musicale in riferimento al contenuto proprio. Le tre Leçons de ténèbres di François Couperin per due soprani e continuo, con i testi in latino delle Lamentazioni di Geremia, costituiscono un commento musicale agli eventi difficili di quel momento storico, ma attraverso l’uso di un tono in prevalenza mite, con un dolce e continuo invito al pentimento: Jerusalem, Convertere ad Dominum Deum tuum. (Gerusalemme, Convertiti al Signore Dio tuo). I tre interventi di Nicolás Jaar rispondono invece alle parti III, IV e V di massima intensità drammatica del testo biblico: esortazione al ravvedimento; profezia; persecuzione e sofferenza interiore del profeta.

 

BIOGRAFIE

François Couperin (1668-1733)
François Couperin nasce a Parigi nel 1668 in una famiglia di musicisti organisti. Suo zio Louis era divenuto nel 1653 organista della chiesa di Saint-Gervais a Parigi mentre è il padre ad occuparsi della sua formazione musicale sino alla morte precoce avvenuta quando il giovane François ha dieci anni. La madre si occupa dunque della sua formazione affidandolo a Jacques Thomelin. Nel 1688, seguendo le orme dello zio diviene organista a Saint-Gervais e nel 1693 viene assunto con la stessa mansione a rotazione trimestrale alla Chapelle Royale di Versailles sotto il regno di Luigi XIV. Guadagnatosi una posizione a corte diviene insegnante di clavicembalo del secondo Delfino di Francia e di diversi importanti esponenti della nobiltà. Il nucleo della sua produzione musicale è rappresentato dalle composizioni per clavicembalo utilizzate dal compositore nel corso della sua carriera didattica ed esecutiva non solo a corte ma anche a servizio di importanti famiglie come quella dei Condé. Tali composizioni per clavicembalo, oltre 240 brani, sono pubblicate all’interno di quattro libri stampati a Parigi a partire dal 1713 e suddivise in 27 ordres alla maniera della suite, cercando dunque di rispettare le caratteristiche successioni di danze diverse riunite dalla stessa tonalità. Molte di queste composizioni sono, inoltre, accompagnate da titoli che descrivono situazioni e affetti legati all’aspetto stesso e al contenuto del brano secondo il principio del pezzo di carattere. Couperin è, inoltre, strettamente legato alla musica italiana, in particolare Arcangelo Corelli, tanto da introdurne in Francia lo stile compositivo e soprattutto la forma della sonata a tre; la sua grande sonata a tre porta, infatti, il titolo di Le Parnasse, ou l’Apothéose de Corelli. Questa composizione rientra nell’ambito delle poche musiche cameristiche realizzate da Couperin in cui rientra anche L’Apothéose de Lully, dedicata al celebre compositore di corte di Luigi XIV, e i Concerts royaux. Nonostante la popolarità raggiunta, Couperin non riesce ad ottenere il prestigioso incarico di clavicembalista di corte assegnato a Jean-Baptiste D’Anglebert, situazione che, di contro, gli permette di vivere stabilmente a Parigi ed intessere rapporti più fitti ed estesi con tutta la nobiltà evitando di dover risiedere stabilmente a Versailles. Nel 1716 Couperin pubblica, l’importantissimo trattato teorico intitolato L’art de toucher le clavecin contenente indicazioni di tipo tecnico esecutivo al cembalo, relative specificamente al tocco, alla diteggiatura e alla fioritura. Del suo repertorio organistico rimane una sola raccolta apparsa in forma manoscritta attorno al 1868 – 1890 e intitolata Pièces d’orgue consistantes en deux Messes, di carattere più popolare la prima e conventuale la seconda sono articolate secondo la struttura tradizionale della messa latina in Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus e due movimenti aggiuntivi, un Offertorio e un Deo Gratias.

Nicolas Jaar (1990)
Nicolas Jaar è un compositore e produttore di musica elettronica cileno-americano, con origini palestinesi e francesi. Il suo stile musicale si evolve tra influenze ereditate dal jazz, dal soul, o dal cinema ed è caratterizzato da atmosfere piuttosto lente ed elegiache. Dopo una manciata di ep pubblicati nel 2008, tra cui Time for Us nel 2010, molto apprezzato dalle riviste specializzate, pubblica il suo primo album Space Is Only Noise nel 2011 che gli procura un grande successo di critica. Al contrario delle major e della mentalità della musica commerciale, Jaar diventa un produttore indipendente e fonda la sua casa discografica, Clown & Sunset nel 2009, cui è succeduta l’etichetta Other People nel 2013. Parallelamente alla sua carriera da solista, collabora con molti dei suoi amici, Sasha Spielberg con Just Friends e Dave Harrington con cui forma il duo Darkside. La musica di Nicolas Jaar, catalogata nel genere house pur avendo intonamenti jazz e soul, è descritta da Mixmag come “popolata da transizioni inquietanti, oggetti sonori sfasati, momenti in cui un calore inaspettato si diffonde”. Nel 2010, Tony Naylor del Guardian indica ciò che caratterizza la musica di Jaar: un compromesso tra la dance music, con i suoi ritmi che vanno e vengono, e un lato emotivo che emana da influenze musicali più organiche; il giornalista nota quanto le sue composizioni siano difficili da classificare, prendendo come esempio Time for Us o The Students al crocevia dei generi. Il rifiuto dei codici, della categorizzazione ma anche del suo patrimonio culturale fuori dai sentieri battuti della dance music, portano Jaar a dirsi incapace di fare techno. Le sue esibizioni dal vivo sono elogiate dalla critica per la sensibilità che ne deriva, la rivista Les inrockuptibles afferma che i suoi live sono “dei bei meccanismi da far venire la pelle d’oca”. Resident Advisor sottolinea come Nicolas Jaar “dimostra che non c’è bisogno di far ballare costantemente la folla per radunare i fan”.

 

LA DIVINA ARMONIA

L’ensemble la Divina Armonia è stato fondato nel 2005. Ogni componente del gruppo ha alle sue spalle una lunga esperienza nel campo della musica barocca, conservando nel contempo l’entusiasmo di creare qualcosa di nuovo ed irripetibile. Il gruppo è stato ospite in importanti stagioni italiane ed europee (Serate musicali di Milano, Bozart di Bruxelles, Les Arts Renassants a Toulouse, Bach-Gesellschaft di Salisburgo, Oslo International Kirchenmusik Festival, Festival di Musica Antica di Utrecht….) e più volte in tourneè in Europa e in Giappone. L’ensemble ha collaborato con i Toelzer-Knaben Chor in un programma interamente dedicato ad Haydn e in molte produzioni con il Collegium Vocale di Salisburgo, inaugurando nel 2017 il Festival Oude Muziek di Utrecht con un programma di Cantate di Bach. Nel 2009 ha registrato in prima esecuzione moderna la “Passio secundum Joannem“ (Napoli , 1744) del compositore Francesco Feo. Le registrazioni hanno più volte ottenuto riconoscimenti e premi, fra cui numerosi Diapason d’or.

Cristina Fanelli, classe 1991, si diploma in Canto Lirico presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Ha collaborato e collabora tuttora con importanti direttori d’orchestra del mondo della musica antica e barocca, partecipando a importanti Festival nazionali che internazionali. Parallelamente all’attività solistica, lavora con numerose formazioni madrigalistiche e strumentali, tra cui De Labyrintho e Rosso Porpora diretta dal Walter Testolin, Accademia d’Arcadia da Alessandra Rossi Lürig e con Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini, la Divina Armonia di Lorenzo Ghielmi, La Florida Capella di Marian Polin, Capella Lanensis di Josef Höhn e i Gemelli Factory sotto la direzione di Emiliano Gonzalez Toro.


Beatrice Palumbo inizia la sua carriera musicale a 9 anni come cantante nel coro delle Voci Bianche del Teatro alla Scala di Milano dove ricopre ruoli sia da corista che da solista partecipando a diverse produzioni in Italia e all’estero.
Diplomatasi in Musica Vocale da Camera al conservatorio di Milano prosegue il suo percorso artistico nell’ambito del repertorio barocco collaborando con diversi ensemble tra i quali: Ensemble San Felice diretto da Federico Bardazzi, Contrasto Armonico diretto da Marco Vitale e Intende voci Ensemble diretto da Mirko Guadagnini.
Parallelamente alla musica antica si occupa anche di repertorio contemporaneo con il compositore Antonio Giacometti, le Virgo Vox Ensemble e l’Ars Monodica Ensemble.
Ha all’attivo numerose pubblicazioni discografiche, la maggior parte delle quali, prime assolute in tempi moderni.
Negli anni si è specializzata nella didattica del canto corale ed individuale sia in ambito classico che moderno ricoprendo ruoli di Vocal Coach in Italia e all’estero.


Nata ad Almería, in Spagna nel 1981, Noelia Reverte Reche inizia la sua attività artistico-musicale come chitarrista classica, diplomandosi con il massimo dei voti nel 2004.
Nel 2007 entra nel mondo della viola da gamba, iniziando lo studio dello strumento con Fahmi Alqhai. In Italia conclude la sua formazione con Rodney Prada, Vittorio Ghielmi e Guido Balestracci. Suona con con alcuni tra i più prestigiosi gruppi: l’Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Il Pomo d’oro, L’Arpeggiata, La Divina Armonia, Il Canto di Orfeo, la Cappella Mediterranea, Il Suonar Parlante, In Alto, suonando in alcune delle sale più prestigiose d’Europa.
Ha effettuato numerose registrazioni discografiche.
Accanto all’attività concertistica, Noelia Reverte Reche svolge un’importante attività didattica. Dal 2021 ricopre la cattedra di viola da gamba presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

Lorenzo Ghielmi si dedica da anni allo studio e all’esecuzione della musica rinascimentale e barocca. E’ fra i più affermati interpreti dell’opera organistica e cembalistica di Bach. Tiene concerti in tutta Europa, in Russia, in Giappone, in Corea e nelle Americhe e ha al suo attivo numerose registrazioni radiofoniche e più di cinquanta incisioni discografiche (Passacaille, Winter & Winter, Harmonia mundi, Teldec).Insegna organo, clavicembalo e musica d’insieme presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Dal 2006 al 2015 è stato titolare della cattedra d’organo presso la Schola Cantorum di Basilea. E’ organista titolare dell’organo Ahrend della basilica milanese di San Simpliciano, dove ha eseguito l’opera omnia per organo di J.S. Bach. Fa parte della giuria di numerosi concorsi organistici internazionali e gli sono affidati conferenze e corsi di specializzazione da importanti istituzioni musicali. Ha seguito la progettazione di numerosi nuovi organi, fra cui il grande strumento della cattedrale di Tokyo. Nel 1985 é stato fra i fondatori del Giardino Armonico. Nel 2005 ha dato vita all’ ensemble La Divina Armonia, con cui ha tenuto concerti i molti Festival europei e in Giappone.

 

TESTI

 

INTRODUZIONE

ESERGO

Lamentazioni, 3,24-26
«Il Signore è la mia parte», io dico,
«perciò spererò in lui».
Il Signore è buono con quelli che sperano in lui,
con chi lo cerca.
È bene aspettare in silenzio
la salvezza del Signore.

LE DUE VIE

Geremia 17,5-6
Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e cerca appoggio nella carne,
allontanando il suo cuore dal Signore!
Sarà cardo della steppa che non giunge a vedere la pioggia,
abiterà un deserto arido, terra salmastra e inospitale.

Geremia 17,7-8
Benedetto l’uomo che confida nel Signore e cerca in lui il suo appoggio!
Sarà un albero piantato presso l’acqua,
presso la corrente stende le radici;
all’arrivo della calura non temerà,
il suo fogliame rimarrà verde,
in anno di siccità non si spaventa, non cessa di dar frutto.

 

PARS I Vocazione di Geremia
Geremia 1,4-10
Il Signore mi rivolse la parola:
– Prima di formarti nel ventre materno ti scelsi, prima che tu uscissi dal grembo ti consacrai e ti nominai profeta delle nazioni.
Io risposi: – Ah, mio Signore! Io non so parlare, perché sono un ragazzo!
7 Il Signore mi rispose: – Non dire che sei un ragazzo: dove ti manderò, tu andrai;
8 quanto ti ordinerò, lo dirai. Non temerli: io sono con te per liberarti – oracolo del Signore –.
9 Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e disse:
10 – Ecco, io pongo le mie parole sulla tua bocca, oggi ti stabilisco su popoli e re, per svellere e spianare, distruggere e demolire, edificare e piantare.

Geremia 20,7-9
7 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso.
8 … Mi dissi: Non mi ricorderò del Signore, non parlerò più in suo nome!
9 Ma sentivo la Parola dentro, come fuoco ardente, serrato nelle ossa:
facevo sforzi per contenerla e non potevo.

PARS II Sposalizio, infedeltà a Dio e apostasia

Geremia 2,1-3
1 Il Signore mi rivolse la parola:
2 – Va’, grida perché Gerusalemme senta: Così dice il Signore:
Ricordo il tuo affetto di giovane, il tuo amore di fidanzata,
quando mi seguivi nel deserto.
3 Israele era sacro al Signore, primizia del suo raccolto.

Geremia 2,4-6
4 Ascoltate la parola del Signore,…
5 famiglie tutte della casa di Israele:
Quale delitto trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me?
Inseguirono vacuità, e rimasero vacui, 6 anziché domandare: Dov’è il Signore?
Lui che ci fece uscire dall’Egitto e ci guidò nel deserto,
terra arida che nessuno attraversa, nessuno abita.

Geremia 2,7-13
7 Io vi condussi in un paese fertile,
perché ne mangiaste i frutti saporiti;
ma entrati contaminaste la mia terra,
rendeste abominevole la mia eredità.
8 I sacerdoti non domandavano: Dov’è il Signore?
I dottori della Legge non mi riconoscevano,
i pastori mi si ribellavano contro,
i profeti profetizzavano a nome di Baal,
seguendo dèi che non servono a nulla.

11 Ha mai un popolo cambiato dèi?
E quelli non sono dèi!
Eppure il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria con cose futili.
12 Stupite, cieli, inorridite!
– oracolo del Signore –,
13 perché due iniquità ha commesso il mio popolo: abbandonarono me, fonte d’acqua viva,
e si scavarono cisterne, cisterne screpolate,
che non trattengono l’acqua.

Geremia 3,12-13
12 Va’ e proclama questo messaggio:
Torna, Israele ribelle,
non ti farò brutto viso, perché sono leale
e non conservo rancore in eterno.
13 Riconosci però la tua colpa, essendoti ribellata al Signore, tuo Dio:
prodigasti il tuo amore a stranieri sotto ogni albero frondoso
e non hai dato ascolto alla mia voce – oracolo del Signore –.

François Couperin Leçon de ténèbres n. 1

 

Incipit Lamentatio Jeremiae Prophetae
1:1 ALEPH.
Quomodo sedet sola civitas plena populo! Facta est quasi vidua domina gentium; princeps provinciarum facta est sub tributo.
– Inizia la Lamentazione di Geremia, Profeta
Alef
1,1 Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo!
È divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni;
un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo.

1:2 BETH.
Plorans ploravit in nocte, et lacrimæ ejus in maxillis ejus: non est qui consoletur eam, ex omnibus caris ejus; omnes amici ejus spreverunt eam, et facti sunt ei inimici.

– Bet
2 Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime scendono sulle guance;
nessuno le reca conforto, fra tutti i suoi amanti; tutti i suoi amici l’hanno tradita, le sono divenuti nemici.

1:5 HE.
Facti sunt hostes ejus in capite; inimici ejus locupletati sunt: quia Dominus locutus est super eam propter multitudinem iniquitatum ejus. Parvuli ejus ducti sunt in captivitatem ante faciem tribulantis.
Jerusalem, Convertere ad Dominum Deum tuum
– He
5 I suoi avversari sono i suoi padroni, i suoi nemici sono felici,
perché il Signore l’ha afflitta per i suoi misfatti senza numero;
i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù, sospinti dal nemico.
Gerusalemme, Convertiti al Signore Dio tuo

PARS III Esortazione al ravvedimento e alla pratica della giustizia

GEREMIA 7,1-11
1 Ecco la parola che il Signore rivolse a Geremia:
2 Mettiti sulla porta del tempio e là proclama:
Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che entrate da queste porte per adorare il Signore,
3 emendate la vostra condotta e le vostre azioni,
e abiterò con voi in questo luogo;
4 non fatevi illusioni con vani pretesti, ripetendo:
«Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore».
5 Se emendate la vostra condotta e le vostre azioni,
se giudicate rettamente i litigi,
6 se non sfruttate lo straniero, l’orfano e la vedova,
se non spargete in questo luogo sangue innocente,
se non seguite dèi stranieri, per vostro male,
7 allora abiterò con voi in questo luogo,
nella terra che diedi ai vostri padri,
dall’antichità e per sempre.

8 Ma voi vi fate illusioni con vani, inutili pretesti:
9 rubate, uccidete, commettete adulterio,
giurate il falso, bruciate incenso a Baal,
seguite dèi stranieri e sconosciuti;
10 poi entrate a presentarvi a me,
in questo tempio che porta il mio nome,
e dite: «Siamo salvi»,
per continuare a commettere tali abomini?
11 L’avete preso per una spelonca di ladri, questo tempio che porta il mio nome?
Attenti, perché tutto questo io l’ho visto – oracolo del Signore –.

 

PARS IV Profezia: minaccia del Nord

GEREMIA 1,13-19
13 Il Signore mi rivolse la parola: – Cosa vedi?
Risposi: Una pentola che bolle, trabocca verso nord.
14 Mi disse: – Da nord si riverserà la sventura su tutti gli abitanti del paese.
17 E tu alzati, digli quanto ti ordino. Non temerli!
19 ti combatteranno ma non prevarranno: io sono con te per liberarti – oracolo del Signore –.

GEREMIA 4,19-22
4,19 Ah, le mie viscere, le mie viscere! Mi tremano le pareti del petto,
ho il cuore turbato, non posso tacere;
sento il suono della tromba, l’urlo di guerra,
20 un colpo chiama l’altro, il paese è devastato;
d’improvviso sono distrutte le tende,
i padiglioni in un attimo.

22 Il mio popolo è insensato, non mi riconosce,
figli stolti che non comprendono:
scaltri nel male, ignoranti nel bene.

François Couperin Leçon de ténèbres n. 2

 

1:6 VAU.
Et egressus est a filia Sion omnis decor ejus; facti sunt principes ejus velut arietes non invenientes pascua, et abierunt absque fortitudine ante faciem subsequentis.

– VAU: Dalla figlia di Sion se n’è andato tutto il suo splendore; i suoi capi sono come cervi che non trovano pascolo, si trascinano senza forze davanti ai loro inseguitori.

1:7 ZAIN.
Recordata est Jerusalem dierum afflictionis suæ, et prævaricationis, omnium desiderabilium suorum, quæ habuerat a diebus antiquis, cum caderet populus ejus in manu hostili, et non esset auxiliator: viderunt eam hostes, et deriserunt sabbata ejus.

– ZAIN: Durante i giorni amari dell’esilio Gerusalemme ricorda tutto quel che aveva di più prezioso nel tempo passato. Ricorda pure il suo popolo che cadeva nelle mani del nemico e nessuno l’aiutava; i suoi avversari ridevano nel vederla distrutta.

1:8 HETH
Peccaum peccavit Jerusalem propterea instabilis facta est. Omnes qui glorificabit eam spreverunt illam: quoniam viderunt ignominiam ejus. Ipsa autem gemens conversa est retrorsum.

– HETH: Gerusalemme ha peccato gravemente, per questo ora provoca ribrezzo. Chi la rispettava adesso la disprezza, perché l’ha vista miseramente nuda. Ed essa sospira e si nasconde per la vergogna.

1:9 TETH
Sordes ejus in pedibus eus, nec recordata est finis sui : deposita est vehementer non habens consolatorem : vide, Domine afflictionem meam, quoniam erectus est inimicus.
Jerusalem, Convertere ad Dominum Deum tuum

– TETH: I suoi vestiti sono macchiati e contaminati. Non aveva previsto quel che sarebbe
successo; è sorpresa di essere caduta e che nessuno la conforti. ”Signore, – dice, – guarda la mia miseria, vedi come trionfano i miei nemici”.
Gerusalemme, Convertiti al Signore Dio tuo

 

PARS V Persecuzione del profeta

GEREMIA 38,1-13.28 Geremia nella cisterna
I capi dissero a Sedecia, re di Giuda: «Si metta a morte Geremia, poiché non cerca il benessere del popolo, ma il suo male; scoraggia i guerrieri rimasti a Gerusalemme e tutto il popolo dicendo loro simili parole: «Dice il Signore: Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste, mentre chi passerà ai Caldei vivrà. Certo questa città sarà data in mano all’esercito del re di Babilonia che la prenderà».
Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani».
Allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, lo calarono con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, così Geremia affondò nel fango.
Ebed-Mèlech l’Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che Geremia era stato messo nella cisterna. Uscì dalla reggia e disse al re: «O mio Signore, quegli uomini hanno agito male in tutto quello che hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Morirà di fame là dov’è, perché non c’è più pane nella città». Allora il re gli diede quest’ordine: «Prendi con te da qui tre uomini e fa’ risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia». Ebed-Mèlech andò nella reggia con gli uomini e presi di là pezzi di cenci e di stracci, li gettò a Geremia nella cisterna con corde e gli disse:: «Su, mettiti i pezzi di cenci e di stracci alle ascelle sotto le corde». Geremia fece così. Allora tirarono su Geremia, facendolo uscire dalla cisterna, e rimase nell’atrio della prigione… fino al giorno in cui fu presa Gerusalemme.

PARS VI Distruzione di Gerusalemme ed esilio

Geremia 39,1-12
39,1 Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia mosse con tutto l’esercito contro Gerusalemme e l’assediò. 2 Nel quarto mese fu aperta una breccia nella città, 3 entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla Porta di mezzo;
4 Appena videro ciò, Sedecìa re di Giuda e tutti i suoi guerrieri fuggirono uscendo di notte per la via del giardino del re. 5 Ma i soldati caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero da Nabucodònosor re di Babilonia a Ribla, dove il re pronunziò la sentenza su di lui.
8 I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 9 Tutto il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui, li deportò a Babilonia. 10 Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.
11 Quanto a Geremia, Nabucodònosor re di Babilonia aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn: 12 «Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma fa’ per lui ciò che egli ti dirà».

François Couperin Leçon de ténèbres n. 3 per due soprani

 

1:10 JOD.
Manum suam misit hostis ad omnia desiderabilia ejus, quia vidit gentes ingressas sanctuarium suum, de quibus præceperas ne intrarent in ecclesiam tuam.

– JOD:
Il nemico l’ha depredata di tutti i suoi tesori. Essa ha visto entrare nel tempio gli stranieri, mentre tu, Signore, avevi loro proibito di prender parte alle riunioni sacre.

 

1:11 CAPH.
Omnis populus ejus gemens, et quærens panem; dederunt pretiosa quæque pro cibo ad refocillandam animam. Vide, Domine, et considera quoniam facta sum vilis!
– CAPH:
Il suo popolo sospira e cerca qualcosa da mangiare, offre i suoi oggetti più preziosi in cambio di cibo per mantenersi in vita. “Signore, – essa prega, – guarda e considera come sono disprezzata”.

 

1:12 LAMED.
O vos omnes qui transitis per viam, attendite, et videte si est dolor sicut dolor meus! quoniam vindemiavit me, ut locutus est Dominus, in die iræ furoris sui.

– LAMED:
“Voi che passate per la strada, rendetevi conto, guardate la sofferenza che il Signore mi ha inflitto quando la sua collera è esplosa. Il mio è un dolore troppo grande, non c’è sofferenza che sia pari alla mia.

1:13 MEM
De excelso misit ignem in ossibus meis, et erudivit me : expandit rete pedibus meis, convertit me retrorsum : posuit me desolatum, tota die moerore confectam.

– MEM:
Ha mandato un fuoco dall’alto e l’ha fatto penetrare in me. Ha teso una trappola ai miei piedi e mi ha fatto cadere. Mi ha abbandonata e mi ha reso infelice per sempre.

1:14 NUN
Vigilavit jugum iniquitatum mearum ; in manu ejus convolutae sunt, et impositae collo meo ; infirmata est virtus mea : dedit me Dominus in manu, de qua non potero surgere.
Jerusalem, Convertere ad Dominum Deum tuum

– NUN: Egli tiene d’occhio le mie colpe; le ha annodate l’una all’altra con la sua mano, e le ha appese al mio collo come un giogo. Il Signore ha paralizzato la mia forza, mi ha consegnato ai miei nemici, senza ch’io potessi opporre resistenza.
Gerusalemme, Convertiti al Signore Dio tuo.

 

PARS VII Lettera di Geremia agli esiliati
Ger 29,1.4-11
1 Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nabucodonosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia…:
4 «Così parla il Signore, Dio d’Israele, a tutti i deportati che io ho fatto condurre da Gerusalemme a Babilonia: 5 “Costruite case e abitatele; piantate giardini e mangiatene il frutto; 6 prendete mogli e generate figli e figlie; moltiplicate là dove siete, e non diminuite. 7 Cercate il bene della città dove io vi ho fatti deportare, e pregate il Signore per essa; poiché dal bene di questa città dipende il vostro bene”.
10 Poiché così parla il Signore: “Quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo. 11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il Signore: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

interiore del profeta.