Ákos Rózmann (HU)

22/01/2024
12 Stations VI-I

Figura storica della musica elettronica, realizzatore di cicli di opere tra i più monumentali e drammatici del ventesimo secolo. Rózmann nasce a Budapest. Studia composizione con Rezső Sugár tra il 1957 e il 1961. Dal 1961 in poi frequenta l’Accademia di Musica Franz Liszt, studiando composizione con Endre Szervánszky e organo con Sebestyén Pécsi. Dopo aver conseguito il diploma lavora come insegnante di lettura della partitura. Alla fine degli anni Sessanta compone musiche da film per la Mafilm. Nel 1971 si reca in Svezia per studi di composizione con Ingvar Lidholm al Royal College of Music di Stoccolma. Inizia a lavorare all’Elektronmusikstudion (EMS, lo studio di musica elettroacustica di Stoccolma). Il primo risultato dei suoi esperimenti è Impulsioni, un ciclo di brevi brani elettronici del 1974, che vince il terzo premio al Concours International de Musique Électroacoustique di Bourges nel 1976. Nel 1974 Rózmann si stabilisce a Stoccolma, trascorrendo il resto della sua vita nella capitale svedese e nei suoi dintorni. Dagli anni settanta in poi pensa alla musica elettroacustica registrata come l’unico mezzo adatto per le sue idee creative. La sua prima apparizione pubblica come compositore è in occasione della creazione di Bilder inför drömmen och döden (Immagini di sogno e morte) nel 1978. Dal 1978 per diciannove anni è organista presso la Cattedrale cattolica di Stoccolma. Il 1978 è anche l’inizio del suo secondo lavoro di grandi dimensioni, Tolv stationer (Dodici Stazioni), il primo a utilizzare suoni registrati di origine acustica (mentre i due precedenti utilizzavano materiale interamente sintetico). Questo ciclo di più di sei ore impegna Rózmann fino al 2001, risultando in un’opera. Le prime parti sono presentate in anteprima alla Casa della Cultura di Stoccolma nel 1984. Nel 2014 le edizioni Mego Records pubblicano un cofanetto da 7 CD dell’intera serie delle Stazioni. All’inizio degli anni ottanta Rózmann inizia a costruire uno studio elettroacustico privato nel seminterrato della cattedrale cattolica di Stoccolma. Inoltre continua a lavorare all’EMS dove rimane un assiduo frequentatore fino alla fine della sua vita. Tra il 1980 e il 2005 compone una serie di otto opere elettroacustiche, ciascuna con il titolo Orgelstycke (Pezzo d’organo). I suoni dell’organo sono il suo materiale di base più apprezzato, oltre alla voce umana e ai suoni della cetra, di strumenti ad arco e del pianoforte preparato. Il terzo ciclo di epica lunghezza, Rytmer och melodier (Ritmi e melodie), è composto nel 1987. Mentre quasi tutte le sue composizioni sono eseguite in Svezia durante la sua vita, solo una è eseguita in un concerto pubblico nel suo paese natale, l’Ungheria. Nel 1997 termina De två med tre instrument (Due, con tre strumenti). Nel gennaio 2005 completa il suo ultimo lavoro, Orgelstycke nr III/a (Pezzo d’organo Nr. III/a), riprendendo un’idea concepita negli anni ottanta. Durante cinque pomeriggi consecutivi dello Stockholm New Music Festival, è eseguito il suo ciclo Gloria preceduto da Orgelstycke nr IV (Kyrie eleison), sotto il titolo collettivo Mässa (Messa). Il ciclo Gloria, un’ampia trasposizione musicale del corrispondente testo liturgico, della durata di sette ore, viene composto tra il 1989 e il 2004.