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04/04/2022

h.21 Auditorium San Fedele

 

Mattia Loris Siboni
In memoriam Hieremiae

Francisco López
Inner Sound – Audiodynamic performance

 
Sound engineer: Massimo Colombo
 
 

Serata che vede il ritorno a San Fedele del sound artist Francisco López, protagonista sin dagli anni Ottanta di una nuova tendenza musicale incentrata sulla qualità dell’esecuzione con l’obiettivo di raggiungere un ascolto profondo. L’artista presenterà uno speciale progetto di performance audiodinamica all’auditorium San Fedele. Infatti, attingendo dal suo vasto materiale sonoro che va dalle registrazioni sul campo nelle foreste pluviali e nelle zone selvagge alle scene industriali, urbane e alla musica concreta, López ricombina la complessità degli ambienti sonori, la loro ricchezza naturale, il ritmo insolito che si incontra. nel flusso degli eventi sonori per assemblare un lavoro continuo, composto da un susseguirsi di sequenze che comporta cambiamenti drammaticamente lenti, dinamiche estreme (dai limiti della percezione uditiva alla soglia del dolore), un’intensa attenzione ai suoni a banda larga e complessi – comporta in sintetizzare tutto ciò che già si incontra, se si presta attenzione, nella sana realtà della natura e dei vari ambienti della vita. L’intenzione di Lopez, sviluppata nel corso di tre decenni, è quella di proporre un’esperienza di ascolto di grande intensità che riprenda la nozione di suono in sé e l’ascolto ridotto di Pierre Schaeffer, nel senso che l’essenza del materiale sonoro registrato non è documentare o rappresentare ma un modo per concentrarsi e accedere al mondo interiore dei suoni. In conclusione, l’artista spagnolo persegue un ideale di musica assoluta che considera tra gli sviluppi più rilevanti e rivoluzionari nella storia della musica Nella performance dal vivo ci saranno suoni e vibrazioni sulfuree simili al rumore di un vulcano in eruzione registrato nel punto di massima distanza sensoriale, suoni bassi che riverberano nel vuoto a partire dai rulli del timpano anche senza silenzio assoluto. Una sintesi di un lungo e faticoso tentativo di raggiungere la via di mezzo tra silenzio e suono, nonché uno dei percorsi più influenti ed estremi mai affrontati in tal senso. Un viaggio che rappresenta il punto di partenza imprescindibile per chi oggi si avvicina alla ricerca in quel terreno complesso sospeso tra suono e rumore.

Nella prima parte, Mattia Loris Siboni, classe 1996, vincitore del Premio San Fedele Giovani Compositori 2019, porterà a Milano una nuova opera elettronica, in memoriam Hieremiae Prophetae, commissione sostenuta dalla Fondazione Carlo Maria Martini in linea con la tradizione della Fondazione Culturale San Fedele che annovera numerose collaborazioni per la realizzazione di nuove opere nell’ambito del dialogo tra arte e fede. La ricostruzione sonora, ambientale, umana e spirituale, attraverso un approccio musicale simbolico ed evocativo, dell’esperienza del profeta Geremia gettato dai suoi nemici in una profonda vasca di fango. L’insistenza di un uomo giusto, ministro del re, Ebed-Mèlech l’Etiope, compatito dalla condizione del profeta, riuscirà a convincere il re a salvare Geremia dalla morte. Il giovane compositore cesenate è affascinato dal silenzio come parametro musicale compositivo, sviluppa la sua personale ricerca attraverso lo studio del paesaggio sonoro e dell’interazione umana, ponendo al primo posto l’attenzione sull’oggetto sonoro e sullo spazio che occupa. Si interessa della costruzione morfologica del suono e ricerca l’aspetto evocativo ed extramusicale dato dai legami estrinseci, lavora sulla soglia dei concetti di attesa e sorpresa e indaga la percezione musicale.